Scappamento orizzontale a ruota canterina




Scappamento a verga

Esso è con tutta probabilità il primo e il più antico sistema a noi noto. È composto da una ruota dentata denominata ruota Caterina (in inglese Crown wheel) per via del taglio dei denti che ricordano la forma di una corona, e un albero con due palette. Quest’ultimo è più corretamente detto verga, da cui il nome alla tipologia di scappamento.
Le palette (o leve), posizionate rispettivamente ad un angolo tra i 90° e 100° gradi, si alternano ad ogni oscillazione fermando il dente della ruota Caterina corrispondente.
La funzione di questo sistema è pertanto quella di rallentare il moto degli ingranaggi, lasciando “scappare” la ruota un dente alla volta. Questa tipologia di scappamento è riscontrabile negli orologi dotati di regolatore a foliot e nei primi orologi a pendolo, come gli orologi a bilanciere.

Richard of Wllingford escapement

Come per lo scappamento a verga, questo sistema sembra risalire al 1300 e lo stesso Leonardo da Vinci ne riportò alcuni schizzi. Il funzionamento consiste in due ruote identiche e coassiali i cui denti sono disposti radialmente e sfalsati tra loro. Questi, alternativamente, danno un impulso ad una paletta collocata sull’albero del foliot.

Scappamento a foliot

Lo scappamento a foliot è anche descritto nell’Encyclopèdie di Diderot et D’Alembert: esso consiste in un volano dotato di due bracci con pesi che, girando, permette al suo perno di bloccare a intervalli regolari una ruota a dente di sega. Dopo l’avviamento manuale del sistema, s’innesca un feedback; i denti della ruota trasmettono al volano la forza per continuare a muoversi, superando gli attriti. L’evento che però segnò in modo netto l’ingresso nel cosiddetto “universo della precisione” fu la scoperta delle potenzialità del pendolo da parte di Galileo Galilei.
Secondo un racconto quasi leggendario, Galilei osservò le oscillazioni di un lampadario appeso al colmo della navata centrale del duomo di Pisa, da cui ricavò per induzione la legge alla base del funzionamento di questa macchina così semplice eppure così importante nell’età moderna: una massa appesa ad un filo virtualmente inestensibile, messa in moto, continua ad oscillare con periodo costante (il celebre isocronismo del pendolo).